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Visualizzazione dei post da 2011

Se la poesia va in un verso

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Il poeta deve tornare a una forma di umiltà culturale, prendere il coraggio di uscire dal cerchio chiuso dei gruppi “etnici” di poesia ed entrare in osmosi con gli altri senza perdere il caratteristico narcisismo, accettando il confronto e il rimettersi in gioco per recuperare l'interesse del pubblico e della società alla deriva verso il nulla. “Se la poesia va in un verso” potrebbe, un giorno, diventare il titolo di un manifesto culturale online e offline. Non disperiamo, diamo calcio alla poesia.   Dario F. Pericolosi

La dirompente vitalità dei Poeti dell’Ariete

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Ogni mese i “Poeti dell'Ariete” si danno appuntamento al prestigioso "Gran Caffè al Foro" di Milano per leggere le proprie poesie. Il tema di novembre è stato “Il poeta non muore mai”. Gabriele Cavagna, Luigi Giurdanella e Maria Elena Mejani, organizzano e coordinano le serate di lettura mettendo quel pizzico di fantasia e sorpresa che fa bollicine. Dopo oltre vent'anni, la voglia di poesia non è diminuita, anzi, si è rafforzata con l'inserimento di nuove realtà. Io sono arrivato tra gli ultimi, ma mi sento come se appartenessi al gruppo da diverso tempo. Questa la poesia che ho letto il  giorno delll'incontro. Il poeta oltre la vita Il poeta non è mai morto nella terra è andato il corpo ma nell'aria resta il suo fiato e le parole sono in strada Sono andato in cerca del suo respiro e di quello che ha scritto lui risorge ogni attimo ogni battito quando tiro fuori dal cuore la poesia Il tempo della morte impone di po...

Maurizio Bernardi, il narratore dadaista

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Continua la presentazione dei miei amici poeti e narratori: ora tocca a Maurizio Bernardi. Maurizio ha iniziato a scrivere a 50 anni, e non si è più fermato. Scrive principalmente racconti brevi per un ristretto numero di amici. Ho avuto modo di apprezzarne il talento ascoltando le sue letture al Cenacolo Sant'Eustorgio , di Carlo Riva e all' Archivio Dedalus di Vincenzo Pezzella. La dieta tibetana , che trovate nella pagina dedicata ai racconti dei lettori, è una dimostrazione della sua “piccante” forza. Trascorre molto tempo in una terra ricca di profumi, la Sardegna. Dal 2005 da un impagabile contributo di satira politca al periodico culturale “Il ritrovo dei sardi”. Andando indietro di un secolo, sarebbe stato un perfetto dadaista . « Dada non significa nulla. E' solo un suono prodotto dalla bocca » (Tristan Tzara).   Dario F. Pericolosi

Halloween, la notte magica di New York

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Era il lontano 31 ottobre del 1989. Mi trovavo a New York per disputare la mia prima maratona. Quella notte era stata magica, un carnevale tutto particolare. La gente girava mascherata per le vie di Manhattan . Guardavo in alto e vedevo solo piani illuminati, all'infinito. " Grattacieli di atmosfera” nella metropoli che non dormiva mai. Halloween Mi maschero con la folla di fumi e disperdo i sudori nell’aria abrasiva del porto. Halloween indossa la follia e tinge di sagra le strade non ancora perdute dall’uomo. Dalle coste della Luna grattacieli di atmosfera pomiciano con le pupille, mascherano sogni e fatiche. E la città delle alte sfere si maschera nelle sue nuvole.   Dario F. Pericolosi

Tanta poesia in poco spazio

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Vincenzo Pezzella sta facendo un lavoro meraviglioso con la sua “Costellazione Poesia red-shift a Milano e oltre” presso la sede dell'Archivio Dedalus di Via Custodi 18 a Milano, ma il locale non è tanto grande. Peccato che questa osmosi tra i vari gruppi culturali milanesi e dell'hinterland si svolga in così poco spazio. La poesia e la narrativa hanno bisogno di un maggior numero di metri quadri. Speriamo che la manifestazione dell'anno prossimo possa svolgersi in un locale che dia la giusta dimensione alla nostra amata poesia.   Dario F. Pericolosi

Kalosghero, ovvero Calogero Di Giuseppe

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Continua la serie dei profili personali dei miei amici poeti: dopo Carlo Riva, tocca ora a Calogero Di Giuseppe. Nativo di Mussomeli, ridente cittadina nel centro della Sicilia, a 700 metri sul livello del mare, Calogero è autore di diversi libri di poesie, racconti e satira politica. E' molto impegnato con i numerosi appuntamenti della poesia milanese. Ha contribuito, con la sua creatività, alla crescita della Bibliografia Mussomelese , prestigioso centro culturale conosciuto in tutta l'isola e sulla terraferma. Consultando il loro sito, ho potuto constatare la qualità degli argomenti e l'alto profilo dei collaboratori, tra cui, il Di Giuseppe, è uno degli elementi di spicco. Vi invito a seguirlo anche sul suo blog la « Discussione », dove troverete il programma della sua premiazione,  il giorno 29 ottobre a Milano, nell'ambito del  Premio Letterario Internazionale "L'integrazione Culturale per un Mondo Migliore".   Dario F. Pericolosi

Calcio alla Poesia, l’incipit del blog

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Alcuni lettori si domanderanno perchè ho voluto dare il nome «Calcio alla Poesia» al mio blog. Rispondo, in modo semplice, con l'invito a leggere il primo post, una specie di incipit, scritto il 7 maggio 2011, e dal titolo Calcio alla Poesia . «Diamo calcio alla poesia» è il motto che ho voluto dare alla mia missione bloggistica. A parte il gioco di parole, "calcio" fa venire subito in mente il nostro amato sport, e non l'elemento chimico. E' voluto, per una questione di visibilità. Comunque, non lasciamo crescere l'osteoporosi del disinteresse verso la forma d'arte, che più di ogni altra, sa trasmettere emozioni e stati d'animo. “Solo la poesia ispira la poesia”, sono le parole dello statunitense Ralph Waldo Emerson , che, oltre a essere filosofo, scrittore e saggista, era anche poeta.   Dario F. Pericolosi

Le follesie di Carlo Riva

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Leggendo il Rimario strano , edito da Albalibri Editore , ti accorgi dell'apporto di vitamine dato da Carlo alla poesia. Le sue folli poesie, come lui le definisce, cercano di scuotere questo folle mondo preso dalla frenesia di correre verso chissà che cosa e per conto di chi. Riva è un poeta milanese, organizzatore delle serate di lettura al Cenacolo Sant'Eustorgio dove, io stesso, come Calogero Di Giuseppe , Maurizio Bernardi , Enrico Pudilli , e tanti altri amici, hanno dato, e continuano a dare, il loro contributo. Diamo calcio alla poesia.   Dario F. Pericolosi

L'autunno non ci prende in castagna

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Questo autunno ha il sapore dell'estate. La bella stagione non vuole finire, ha ancora voglia di luce, di tiepido, di sudare correndo nei parchi. I colori delle foglie sono miele per le nostre retine. Iride, figlia di Elettra e Taumante, si rendeva visibile con l'arcobaleno. Assaporo il temporale d'autunno come il latte, le foglie scosse dal vento, le gocce che scivolano via e, alla fine, un ponte di colori che si forma gettando ponti di gioia in tutti noi. L'autunno non ci prende in castagna: il suo frutto lo andremo a raccogliere tra qualche giorno. Il latte dell’autunno Il latte dell’autunno, piovendo, scava come il vento nelle viscere della mia poetica mente. Le parole, poeticamente, mi sgocciolano dalle labbra cadendo simili a foglie sul bianco, avorio foglio.   Dario F. Pericolosi 

La poesia è sempre sulla punta della mente

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Di recente, ho seguito un'intervista a Giulietto Chiesa : concordo con lui che, i prossimi 15-20 anni, saranno pieni di esami per l'uomo moderno, posto davanti a problemi mai affrontati prima, come la crisi energetica, alimentare, idrica e climatica. Praticamente, tutto. Bè, meglio berci sopra con una fresca poesia. Sì, la poesia, è sempre sulla punta della mente. Non riesco a dimenticarla. Davanti allo scempio umano, trovo la forza di credere nelle risorse degli uomini. Dopoguerre e genocidi di ogni genere, non perderemo l'ultima battaglia: salvare quello che di buono c'è nella razza umana, anche se geneticamente modificata. La lirica Eredi e avi , inserita nel lbro Parole d'acquerello , pubblicato in proprio nel 1999, è sempre sulla punta della mente. Eredi e avi Veniamo da un abisso di storia, meglio chiamarla consistenza. Veniamo da qualcosa che ha cifre e nomi, comunque, siamo eredi di questa terra rotolante nel sordo spazio. Veniamo i...

La prima poesia non si scorda mai

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Cari lettori, voglio farvi un regalo: pubblico la mia prima poesia, scritta nel lontano 1979. Non trovo più l'originale scritto addirittura a matita, e comunque, anche se digitalizzata, rimane la lirica che non si scorda mai, come l'amore. Eccola, per l'appetito dei vostri occhi: Gocce, gocce il tetto bagnato il prato umido. Biancaneve sei vicina, fedele compagna. Il televisore a volte vuole stregarmi, ma è sempre affascinante. Chiudo gli occhi aspettando il chiaro del mattino. Ho voglia di fare.   Dario F. Pericolosi

La poesia è un eremo?

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La poesia è un eremo? Mi pongo questa domanda, a volte, quando sono in fase di creazione poetica. Nella stesura a mano della lirica, mi isolo nel monastero della mia mente. Sono solo in casa, a luci spente, in compagnia della fioca luce della lampada da tavolo, qualche volta, di una candela. La televisione spenta, la moglie in giro a fare shopping, le finestre chiuse per tenere fuori qualsiasi rumore, pur abitando in una zona tranquilla e quasi silenziosa, e questo, soprattutto nei mesi più freddi. E' un momento dove ritrovo, quasi in un idillio monastico, tutto il mio corpo, l'anima e Dio. Nulla a che vedere con i monaci amanuensi della Certosa di Zice , in Slovenia o con Adriana Zarri , teologa, scrittrice, eremita (avete presente il suo libro “Un eremo non è un guscio di lumaca”, edito da Einaudi?). Quante volte non volevo più uscire dal mio eremo poetico...   Dario F. Pericolosi

È nell'acqua iI destino dell'uomo

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C'è una materia prima di cui l'uomo non può fare assolutamente a meno: l'acqua potabile. Non ho scoperto l'acqua calda, anzi, cercherò di sprecarne il meno possibile, comunque, è importante pensare a questo liquido cristallino, pur vivendo un momento dove problemi come l'occupazione, la pensione e i sacrifici per arrivare a fine mese lo sono molto di più. Tornando all'acqua, il suo futuro è nelle mani dell'uomo, anche se la natura è ancora in grado di reagire violentemente contro l'istituzione umana. Lo spiega molto bene Fred Pearce nel suo libro Un pianeta senz'acqua , edito da il Saggiatore. Penso a chi vive vicino ai grandi fiumi come il Nilo, il Fiume Giallo, l'Indo, il Colorado e il Rio Grande. Mi viene in mente l'idillio Adda del Manzoni, e guardo me stesso, abitante vicino al Lambro, piccolo fiume dalle oscure acque che scorre nella parte est di Milano. A questo corso d'acqua ho dedicato una silloge di poesie intitolata Lambro...

La notte elegante

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Notte elegante La saliva della pozzanghera lambiva le caviglie della metropolitana notte, oh elegante notte, signora in nero, densa d’umore, mi chiedevi trasgressione su questo morto binario della giornata. Un ombrello di stelle si apriva per proteggermi dalla pioggia di buio, l’odore del fresco saliva dal pavè imbevuto di riflessi, un semaforo giallo mi lampeggiava il suo desiderio di sole. E sole, nell’intimità, le nostre membra restarono. Di elegante notte le lenzuola s’impregnarono.   Dario F. Pericolosi 

Hiroshima, 6 agosto dell'infinito

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Cartolina da Hiroshima Ti mando una cartolina da Hiroshima dove sono andato a morire di gioia perché l’uomo si è salvato ancora una volta. O anima insanguinata della storia mi sono scordato di scriverti di Almagordo dove lo starnuto nucleare di Enrico era una notizia bomba. Addio dolce iprite.   Dario F. Pericolosi  

Capitombolo sul tombino

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Un giorno, mentre mi allenavo correndo assieme a degli amici, sono rovinosamente caduto a terra dopo aver inciampato su un tombino. Eppure, quella lastra di ferro, è sempre stata lì. Il tempo, e il peso dei veicoli che da anni vi passano sopra, hanno incrinato il tombino quel tanto da renderlo sporgente e serpente. E mi ha colpito. Purtroppo anche loro, con tutta quell'anima di metallo, cedono ai rigori della natura. L'accaduto mi ha ispirato la seguente lirica: Sono caduto per terra, mi sono sporcato di stelle. La luce polverosa del mattino presto usciva come fumo dalla bocca. Stavo a terra come un ferito di guerra, toccavo la parte dolente del cuore: era tutto in ordine, disordinatamente mi sono rialzato, ho ripreso a camminare, correre da dove il percorso di corsa si era interrotto come un corto circuito. Sono sgusciato fuori dalla carta da zucchero della bambina paura, il tombino crudele porta i segni della mia pelle mentre i...

Vincere il primo premio di poesia

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Un lustro fa, in un caldo giorno di giugno ai bordi del solstizio, vincevo il primo premio del Concorso “Poeti in Galleria” di Milano, organizzato dal poeta Ҫlirim Muça con la partecipazione di Albalibri e Libreria Rizzoli Galleria. E' stato come vincere la Coppa del Mondo di calcio , esattamente quello che hanno fatto gli azzurri un mese più tardi. Di seguito, la poesia vincitrice Io confino : Io confino alla mia sinistra con l’incerta manodopera dei tempi moderni, con la destra lambisco la poesia o terra di dissenso verso l’uniforme mondo, in alto tocco l’aria spinata con il mio foglio bianco o aquilone da inchiostrare di parole, in basso calpesto la violabile terra lasciando le impronte di un uomo che ha trovato la propria luna, al centro sconfino nel tuo amore, Patrizia o nobile dall’Enotria venuta con un grecale di passione allo stato puro.   Dario F. Pericolosi 

"Sempri caru mi fu ‘stu colli sulu" di Calogero Di Giuseppe

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Ho letto recentemente su « La discussione », blog del poeta Calogero Di Giuseppe, la lirica di Leopardi L'infinito tradotta in vernacolo siciliano dallo stesso Di Giuseppe. Noto che il testo è stato catalogato presso il Centro Studi Leopardiani di Recanati. Un “bravo” va al poeta di Mussomeli per la traduzione. Mi viene in mente la poesia Lingua e dialettu (un populu mittitulu a catina...) di Ignazio Buttitta , scritta nel 1970. Penso che salvaguardare la lingua dialettale sia un segno di grande cultura. Oggi parliamo un italiano abbastanza forbito e un giorno comunicheremo con l'inglese o l' esperanto , ma con questo non dovremo dimenticarci del dialetto. La poesia di Calogero non è affiancata dalla versione originale in italiano, ma chi non conosce L'infinito di Leopardi? Sempri caru mi fu ‘stu colli sulu e stu limmitu, ca di tanta parti di l’urtimu orizzonti a vista leva. Ma assittannumi e guardannnu… infiniti spazzi ddabbanna didda, e spirituali ...

Cruna di luce

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C’è una cruna di luce. Luccicano ancora i metalli. I gobbuti girasoli scrutano, rubano lo sgocciolio del tramonto. C’è una zitta luce in questo ago di orizzonte, terra e spirito si sfiorano. E la luce tra quattro occhi è uno spiraglio di amore. La foresta gialla di girasoli, detta con le parole del poeta Leonardo Sinisgalli , non posso immaginarla sconvolta da una qualsiasi forma di inquinamento, soprattutto dalla radioattività. Purtroppo diverse bellezze del mondo sono interdette per decenni alla vita normale di tutti i giorni. Cruna di luce è una poesia estratta dalla silloge Parole d'Acquerello , pubblicata in proprio nel 1999.

Quando muore un poeta scompare un albero

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Ieri sera, mentre infuriavano le polemiche sulla politica, ho appreso della morte del poeta Giovanni Giudici . Avrebbe compiuto 87 anni tra un mese. Dopo Mario Luzi e Alda Merini, si piange la scomparsa di un altro dei maggiori poeti del secondo novecento. Era nato a Le Grazie, in provincia di La Spezia. Il mitico Golfo dei Poeti lo ricorderà il prossimo 18 giugno in occasione della “Festa della Marineria”. Tra i suoi numerosi lavori, sono particolarmente legato alla sua versione dell'opera Eugenio Onieghin di Puskin. Ricordo le sue poesie dedicate a Milano, vi accenno il quartino finale di Via Stilicone : Via Stilicone è a Milano la via / Più vulnerabile che io conosca / Una fila di case con paura / Del buio dalla fronte opposta. Ciao Giovanni.   Dario F. Pericolosi

Bravi i miei mille

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Siamo a mille, bravi ragazzi. Vuol dire che il blog di poesia e narrativa comincia a entrare in circolo nelle vene di internet. I garibaldini hanno unificato l'Italia, noi uniamo una community di poeti, scrittori e semplici appassionati di cultura e attualità. Diamo calcio alla poesia, alla cultura. Compatibilmente con la propria disponibilità di tempo, leggere un libro, un giornale, scrivere un commento a un post del blog preferito, aiuta la mente a stare meglio. Mille grazie, bravi visitatori. Quando saremo diecimila spartani...   Dario F. Pericolosi

Amami in questa Milano

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Amami in questa Milano senza ferie sotto un pergolato di fantasia, sopra le menti abbiamo un’arnia di sogni sarà miele di stelle per future notti. Stiamo tra quattro mura tinteggiate dal nostro albume di dialoghi, soltanto l’amore distrae noi due dal guardare le luci tuffate nel canale. Sfiorami con il velo di vento che vuole stemperare il tuo viso, buttami addosso questa Milano d’agosto che non di cuore è deserta. Proseguiamo la passione nell’aria sudata è rimasto, della candela, solo il lume del ricordo ora beviamo l’ultimo calice di magia prima che il buio si areni nella darsena. Il post del giovedì viene dedicato alla poesia a tema, in questo caso, l'amore. “Amami in questa Milano” è una delle mie creature a cui tengo particolarmente. Con questa lirica ho vinto il terzo premio al Concorso Nazionale di Poesia 2005, organizzato dall'Assessorato alla Cultura del comune di Pessano con Bornago e dalla biblioteca comunale.   Dario F. P...

Romanzo rosa

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La rosa, inscatolata in un silenzio mortale, sta sulle spine tra due guanciali di papiro ingiallito. Leggo, attraverso le pagine dei suoi petali, il fragrante romanzo di una storia d’amore che, il narratore tempo, non vuole finire.   Dario F. Pericolosi  Maggio: è tempo di rose. Dedico questa mia poesia a tutti  e, in particolar modo, all'associazione culturale milanese “Poeti dell'Ariete” , di Luigi Giurdanella . Nella giornata di ieri, ho avuto l'onore di essere ospitato e di leggere alcune mie liriche nella sede di via Alzaia Naviglio Grande 46. Un grazie va anche all'amico poeta Calogero Di Giuseppe , autore di numerosi libri di satira politica, che si è interessato di persona per presentarmi al prestigioso gruppo dei “Poeti dell'Ariete”. Tornando alla poesia di introduzione, chi vuole commentare, lo faccia con il cuore e non usi la mente. Voglio fare un regalo a tutti i visitatori e a quelli che mi vedranno in futuro: il gioved...

300 spartani ma buoni

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Siamo a trecento, e non è finita la prima settimana di vita del mio blog. Un grazie di cuore va a voi visitatori. Sulla destra potete liberamente esprimere la vostra preferenza sul tipo di lettura che più vi piace. Si può mettere lo spunto a più di una casella. E' anonimo e non vi costa niente. Avete tempo fino alla fine di maggio. Si tratta di un semplice sondaggio che mi sarà di aiuto per verificare la visibilità di questa creatura chiamata «Calcio alla Poesia». Vi ricordate che gli spartani diventarono diecimila alla fine?   Dario F. Pericolosi

Perché questo blog? (2a parte)

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 Nel post di domenica, Perché questo blog?,  vi avevo accennato che sarei ritornato sull'argomento della perdita del mio posto di lavoro. Tutto questo è successo in modo abbastanza crudele: licenziato dalla sera alla mattina senza nessun preavviso. Stavo lavorando tranquillamente al computer per il restyling di un progetto grafico per una nota catena di alberghi, quando suona il telefono nel mio ufficio... E' l'incipit del racconto scritto alcuni giorni dopo l'accaduto. L'ho intitolato Il venditore di stelle . Lo potete leggere cliccando sul link sotto “pagine”. Non aggiungo altro. Ho deciso di prendermi un anno sabbatico per riflettere. In fondo, dopo trent'anni, tirare un respiro profondo fa bene. Lo stato mi viene incontro con gli ammortizzatori sociali, nel frattempo tra un curriculum e l'altro, penso all'idea di creare qualcosa in proprio. Non penso al futuro, penso al presente. Penso a questa creatura chiamata «Calcio alla Poesia». Voglio ...

Perché questo blog?

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Buongiorno a tutti! Buongiorno all'esordio del mio blog! Sono arrivato tardi e vedrò di recuperare il tempo perduto. Perché il blog adesso? In questo periodo della mia vita mi ritrovo senza lavoro e, in attesa del “miracolo” di una nuova occupazione, ho deciso di entrare a far parte della grande famiglia dei blogger. Essere stato licenziato senza preavviso a cinquantadue anni non era proprio quello che mi aspettavo dal nuovo anno e, per giunta, dopo ventinove anni filati di onesto lavoro. Il mondo è cambiato e continua a modificarsi alla velocità del computer. Non sono cambiato io, rimasto con la mentalità del posto fisso fino alla pensione. Comunque avrò modo di tornare sull'argomento in seguito. Buon blog a tutti!   Dario F. Pericolosi

Il ritorno di un amico poeta

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Giovedì 5 maggio al Cenacolo Sant'Eustorgio, presso la Libreria Esoterica in Galleria Unione 1 a Milano, c'è stato l'incontro di poesia con Enrico Pudilli. E' stato emozionante rivedere un amico poeta dopo i suoi problemi di salute. Per quanto crivellato dalla vecchiaia, lui non si arrende. E questo è un bene. Le liriche che ha letto sono state scritte in buona parte durante la convalescenza in una casa di cura. Enrico l'ho conosciuto dieci anni fa, quando ho cominciato a frequentare il Cenacolo, circolo culturale di poesia, narrativa e scrittura organizzato dal poeta Carlo Riva. Di Pudilli, mi ha colpito la grande conoscenza della letteratura oltre alla passione di scrivere liriche. Nel corso degli anni, è diventato il punto di riferimento degli incontri. Il suo commento critico, ai vari elaborati degli autori che intervenivano, era sempre ben accettato. Lo vedrò ancora, sicuramente a casa sua, visto la difficoltà di muoversi. Per chi fosse interessato agli incon...

Calcio alla Poesia

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La poesia è la mia grande passione, una seconda pelle. Peccato che con la poesia non ci guadagniamo da vivere. Essa non fa "mercato" ma non possiamo farne a meno, la figura del poeta è molto importante: egli ha e avrà sempre una “nicchia” nella storia dell'uomo. Il suo compito è anche quello di essere un po' profeta. Questa società ne ha bisogno ancora di più rispetto al passato. Calcio alla poesia vuol dire dare nuova vitamina a questa arte, per qualcuno moribonda. Non mi trovo d'accordo sul non buono stato di salute dello scrivere in versi, anzi, ritengo che, tra i giovani, sia in atto un “rinascimento” della lirica. I giovanotti di oggi sono anche la scommessa vincente per la nostra Italia che compie centocinquant'anni. Se non fosse così, rotoleremo sempre di più in un impoverimento che non sarà solo economico per buona parte della popolazione multietnica italiana. Diamo calcio alla poesia!   Dario F. Pericolosi