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Visualizzazione dei post da settembre, 2011

L'autunno non ci prende in castagna

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Questo autunno ha il sapore dell'estate. La bella stagione non vuole finire, ha ancora voglia di luce, di tiepido, di sudare correndo nei parchi. I colori delle foglie sono miele per le nostre retine. Iride, figlia di Elettra e Taumante, si rendeva visibile con l'arcobaleno. Assaporo il temporale d'autunno come il latte, le foglie scosse dal vento, le gocce che scivolano via e, alla fine, un ponte di colori che si forma gettando ponti di gioia in tutti noi. L'autunno non ci prende in castagna: il suo frutto lo andremo a raccogliere tra qualche giorno. Il latte dell’autunno Il latte dell’autunno, piovendo, scava come il vento nelle viscere della mia poetica mente. Le parole, poeticamente, mi sgocciolano dalle labbra cadendo simili a foglie sul bianco, avorio foglio.   Dario F. Pericolosi 

La poesia è sempre sulla punta della mente

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Di recente, ho seguito un'intervista a Giulietto Chiesa : concordo con lui che, i prossimi 15-20 anni, saranno pieni di esami per l'uomo moderno, posto davanti a problemi mai affrontati prima, come la crisi energetica, alimentare, idrica e climatica. Praticamente, tutto. Bè, meglio berci sopra con una fresca poesia. Sì, la poesia, è sempre sulla punta della mente. Non riesco a dimenticarla. Davanti allo scempio umano, trovo la forza di credere nelle risorse degli uomini. Dopoguerre e genocidi di ogni genere, non perderemo l'ultima battaglia: salvare quello che di buono c'è nella razza umana, anche se geneticamente modificata. La lirica Eredi e avi , inserita nel lbro Parole d'acquerello , pubblicato in proprio nel 1999, è sempre sulla punta della mente. Eredi e avi Veniamo da un abisso di storia, meglio chiamarla consistenza. Veniamo da qualcosa che ha cifre e nomi, comunque, siamo eredi di questa terra rotolante nel sordo spazio. Veniamo i...

La prima poesia non si scorda mai

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Cari lettori, voglio farvi un regalo: pubblico la mia prima poesia, scritta nel lontano 1979. Non trovo più l'originale scritto addirittura a matita, e comunque, anche se digitalizzata, rimane la lirica che non si scorda mai, come l'amore. Eccola, per l'appetito dei vostri occhi: Gocce, gocce il tetto bagnato il prato umido. Biancaneve sei vicina, fedele compagna. Il televisore a volte vuole stregarmi, ma è sempre affascinante. Chiudo gli occhi aspettando il chiaro del mattino. Ho voglia di fare.   Dario F. Pericolosi

La poesia è un eremo?

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La poesia è un eremo? Mi pongo questa domanda, a volte, quando sono in fase di creazione poetica. Nella stesura a mano della lirica, mi isolo nel monastero della mia mente. Sono solo in casa, a luci spente, in compagnia della fioca luce della lampada da tavolo, qualche volta, di una candela. La televisione spenta, la moglie in giro a fare shopping, le finestre chiuse per tenere fuori qualsiasi rumore, pur abitando in una zona tranquilla e quasi silenziosa, e questo, soprattutto nei mesi più freddi. E' un momento dove ritrovo, quasi in un idillio monastico, tutto il mio corpo, l'anima e Dio. Nulla a che vedere con i monaci amanuensi della Certosa di Zice , in Slovenia o con Adriana Zarri , teologa, scrittrice, eremita (avete presente il suo libro “Un eremo non è un guscio di lumaca”, edito da Einaudi?). Quante volte non volevo più uscire dal mio eremo poetico...   Dario F. Pericolosi