"Il popolo della poesia", editoriale di Luigi Giurdanella


Ringrazio Luigi Giurdanella per avermi inviato il suo editoriale pubblicato sul numero di ottobre de «I Poeti dell'Ariete News». Luigi fa parte dei "Poeti ospiti" del blog «Calcio alla Poesia». Diamo vitamina alla poesia. Sempre.


IL POPOLO DELLA POESIA


Quindi si ricomincia. Eccoci qui, dopo la pausa estiva, per i nostri incontri di Lettura libera di poesia: evviva! L’esclamazione per fugare ogni timore. E sì, ogni qualvolta che riprendono questi incontri, mi chiedo se le tante persone che con tanta generosità ed entusiasmo hanno seguito per anni, assiduamente, i nostri incontri ci saranno ancora tutti. Lo so che la domanda è oziosa, solo pensando alle molte richieste che ultimamente mi sono state fatte per informarsi o avere conferma della ripresa degli incontri, i timori vengono fugati. Allora mi viene in mente Dante (Bambozzi) col suo nome altisonante e i suoi endecasillabi, che ci segue da quasi vent’anni e ormai fa parte integrante della storia del Gruppo.
Maria Grazia (Messa), brava ed affermata pittrice, da sempre presente ai nostri incontri, che non ci ha mai fatto mancare il suo contributo pittorico al tema. Penso alla spontaneità e genuinità di Filippo (Carmeni); o alla poesia così onirica, quasi surreale, di Marco (Boietti). E se vogliamo continuare: penso alla passionalità di Giovanna (Nasta) o all’esuberante Rosi (Mariotti); alla schiva e riflessiva Gabriella (Lodi), o all’impegnata Elena (Betta). E ancora: dalla scanzonata Micaela (Baciocchi), alla dolce Giuliana (Formiggini)… E potrei continuare ancora all’infinito, perché sono veramente numerosi i poeti che frequentano i nostri incontri, sia con assiduità che saltuariamente, ed io li conosco uno per uno, apprezzo i loro componimenti, ma soprattutto ammiro le loro belle poesie e le variegate personalità. Ho volutamente messo i cognomi tra parentesi per sottolineare che siamo prima di tutto amici: ci basta il nome. Ma c’è un’altra considerazione che sorge spontanea. A fronte dell’attuale società sempre più frantumata ed in crisi; a questo mondo globalizzato delle banche, delle finanze e del commercio, che un nutrito gruppo di persone ci tiene moltissimo a venire a questi incontri di poesia, sia come partecipanti che come spettatori, sembra proprio un’ anomalia, un paradosso. E invece c’è una semplicità e una spontaneità nelle spiegazioni che alcuni partecipanti mi confidano, che si rimane disarmati, che portano a credere che scrivere poesie, e leggerle ai nostri incontri, sia la cosa più naturale di questo mondo, oltre che necessaria. Per esempio: Maria (Murriero) mi confidava che per lei è talmente “essenziale” partecipare a questi nostri incontri, che pur di esserci è disposta a tralasciare o rimandare tutti gli altri impegni, anche quelli di lavoro. Mariella (Clemente), non perde occasione per ribadire che, grazie ai nostri incontri di lettura libera di poesia, imperniati su un tema, si è risvegliata in lei la vena poetica assopita da anni. E così la tanto decantata formula di questi incontri ideata dall’indimenticabile Caterina (Parisi), ha raggiunto l’obiettivo di appassionare i partecipanti alla poesia, rivelandosi una vera “formula magica”! Infatti il tema, sempre ispirato alla realtà sociale contingente, offre punti di contatto con la propria esistenza, valorizza il vissuto personale, dà risalto al proprio sentire. Come è successo ultimamente a Rosella (Fumagalli), che grazie al tema ha affrontato ed esposto in poesia un suo dolente vissuto. Non solo, Antonio (De Stefani) ha poeticamente affrontato la perdita della moglie; Claudia (Vigo) ha elaborato il lutto per la prematura scomparsa del marito con accorate poesie, e stemperato il dolore grazie alla nostra partecipazione. Pertanto la lettura è sempre emozionale, ed è appunto questo aprirsi agli altri, facendoli partecipi dei propri affanni e gioie, che rende il pubblico non una semplice platea ma una comunità. La poesia viaggia nel cuore dei problemi e degli avvenimenti, se poi viene letta in pubblico acquista un significato magico e potente, esprime il bisogno collettivo di sognare: gli ascoltatori diventano protagonisti al pari del lettore. Si attua, pertanto, una trasformazione straordinaria, perché i poeti, qualsiasi sia l’argomento trattato, propongono una visione del mondo diversa, nuova; perché la poesia, fin dai tempi più remoti, ha consentito una comunicazione verace per una più sana convivenza tra i popoli. A quelle persone che quando racconto di questi nostri incontri, così apprezzati e coinvolgenti, rimangono increduli, vorrei far capire che la poesia è vita e che si capisce vivendola; che la poesia è un mistero che sta accadendo, e soprattutto che la poesia può essere essenziale per cambiamenti radicali.
A questo mondo, allora, non servono ulteriori uomini di successo, politici, finanzieri, ma il pianeta ha disperatamente bisogno di Poeti, Artisti, Pacifisti: portatori sani di cultura, amanti del prossimo.

Luigi Giurdanella

Da  «I POETI DELL'ARIETE NEWS» n° 106 ottobre 2014