"La fagianella" di Pinuccia Bonora
Ringrazio Pinuccia Bonora per avermi inviato la sua poesia La fagianella. Amici della poesia, mandatemi sempre le vostre liriche e sarò lieto di pubblicarle. Diamo Calcio alla Poesia. Sempre.
La fagianella
Nella tiepida sera di maggio
quando la luce scolora,
si stagliano i germogli
sul pallido cielo lombardo.
I verdi spiccano sul fondo
ed il profilo scuro del bosco
sottolinea il confine
fra terra e cielo.
Procedo piano per rispettare
la calma serena dei campi
e assaporo la pace
come una carezza.
La strada si srotola
fra dossi che accennano
a diventar colline
di rovi e robinie.
Mentre ascolto il respiro del luogo
avverto, senza vederli,
il suo sguardo vigile
e la sua presenza.
Ed eccola, è proprio lei,
la fagianella bruna,
la stessa da giorni.
E’ ferma sul ciglio.
Protende il collo ed una zampa.
Vibra immobile e incerta,
poi apre un poco le ali
gonfiando le piume.
Incontro il suo occhio, uno solo,
un faro fisso e impaurito.
Poi ingobbisce prudente
guardandomi torva.
Con un potente battito d’ali
spicca il suo breve volo e
sparisce al mio sguardo
fra crocchiare di rami.
Come ieri la stessa emozione
a incontrare il suo occhio:
uno sguardo fra vite
diverse e lontane.
L’assimetria del nostro incontro
mi rimpicciolisce, come
se l’occhio fosse uno
specchio sghimbescio.
Riflessa dal suo sguardo sono
solo un mondo fra tanti.
Il braccio si alza
seguendo la scia.
-Custode d’un mondo in pericolo,
femmina sopravvissuta,
caparbia femmina
che covi la vita.
Potessimo volare via
insieme,
femmina fragile e forte,
come te sono solo
passeggera del mondo.-
Per gentile concessione di Pinuccia Bonora