“La tana dei grigi serpenti” di Max Luciani



LA TANA DEI GRIGI SERPENTI
Estate in metropolitana linea 2”

Stride nel buio il pitone d’acciaio,
stride il sorriso di una bambina,
nel gelo torrido di ogni mattina,
è il cinque luglio ma sembra gennaio.

E’ sempre inverno nella mia città,
stride e si ferma il freddo serpente,
schegge impazzite in mezzo alla gente,
aspetta un attimo, poi se ne va.

Cerco il sorriso fra questi binari,
creati di corsa dalle nostre menti,
ma nella tana dei grigi serpenti,
anche i sorrisi costano cari.

Su tutti i volti la stessa espressione,
ognuno è appeso alle proprie lancette,
così le ore si fanno più strette,
e un orologio diventa ossessione.

Lascio sfilare il fiume di gente,
questo mosaico di giacche e camicie,
lascio che arrivi in superficie,
come uno scoglio nella corrente.

Ma il bel sorriso vestito di rosa,
dice a sua mamma candidamente,
qui tutti corrono, sicuramente,
chi arriva primo vince qualcosa.

Nessuno vince! Dice un barbone,
con una strana espressione sul viso,
tutti hanno perso il tuo sorriso,
per la rincorsa ad una illusione.

Gli faccio un cenno e sorrido fra i denti,
forse il più saggio sei proprio tu,
che senza maschere vivi quaggiù,
dentro la tana dei grigi serpenti.

 
Per gentile concessione di MaxLuciani

Dall'antologia “Milano in versi” curata da Angelo Gaccione - Edizioni Viennepierre, 2006.