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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Poesia ai quattro venti

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Da un po' di tempo non pubblicavo le mie poesie. Eccone una ai quattro venti. C'è il vento di ogni stagione a muovere il tempo e le cose...Buona lettura. Mosso dal tempo Il vento anima le cose morte, lo stormo di foglie sembra guidato dal nostromo destino, nell’aria c’è odore di pioggia e di lacrime. Io, colmo d’atomi e d’amore, sono mosso dal tempo, io, milite ignoto della clessidra, sono un’emorragia di vita. Il mio vento di passante scuote le foglie croccanti, sono spazzino di altre vite. Il vento si lamenta nei tempi morti, il grappolo di luci in strada accende il cielo, scandisce il mio tempo. Dario Pericolosi

L’«Odissea» ora è anche un blog

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Buongiorno «Odissea», benvenuta nel mondo del digitale. Da oggi il bimestrale di cultura, riflessione e dibattito  diretto da Angelo Gaccione e coadiuvato dai suoi illustri collaboratori, sarà possibile consultarlo online. Lo start-up è appena cominciato e già l'entusiasmo ha contagiato tutti gli autori presenti nel nuovo blog « Odissea » . Presto i lettori si accorgeranno della nuova veste di «Odissea». Vi invito a consultarla cliccando qui .       Dario F. Pericolosi

Pino Canta e l’ars punctuandi

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Pino Canta non è né soggetto né predicato. La sua poesia è senza punteggiatura, altro che ars punctuandi . La lirica gira nell'aria come i fogli scritti a mano che lascia in giro per casa. Perchè la poesia non deve essere catalogata e messa via in un libro, ma va lasciata all'aria aperta. E consumata.  Calogero Di Giuseppe , nel suo post su «La Discussione», così descrive Pino:  « Posso affermare che è un vero vulcano che erutta testi poetici a non finire. Testi ai quali non appone la propria firma. Mi fa pensare ad Alda Merini e il suo disordine. Anche lei scriveva testi a getto continuo buttando i fogli per casa. » Di seguito, la poesia dedicata a Mariuccia quando era in Bangladesh. A Mariuccia anch’io ero in Bangladesh con te anch’io ero per terra nella grande strada e quando sei passata tu ti ho riconosciuta ti ho chiesto come ti chiamavi e dove andavi mentre il paese era in guerra civile e nessuno poteva passare pensavo invece e...

In ricordo dell'inverno...

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L'inverno ci sta lasciando per dare spazio alla primavera. Lo voglio ringraziare così: Fioccano le stelle bianche, imbiancano i prati e le strade, lasciano un profumo d'inverno e io, con gli occhi da bambino, ne raccolgo una manciata di neve, terra bianca, pura, scesa dal cielo a portare calore al mio cuore leggero e infantile come deve essere quello di un essere. Dario F. Pericolosi