Poesie e motori non sono dolori



Anche l’auto ha la sua poesia. Per un momento, anzi, per un viaggio, dimentichiamo costi, traffico, incidenti e inquinamento. Guardiamo, invece, al di là del parabrezza il mutamento del paesaggio. Ci sentiamo liberi di sostare in un posto incantevole, dove macchina e natura si fondono in un’atmosfera indimenticabile. Fuori dai centri abitati l’auto ha un senso di congiunzione con lo spazio e il tempo, silenziosa e completamente ecologica senza alterare nessun equilibrio. L’autovettura deve diventare reversibile, niente deve essere buttato. E, dulcis in fundo, il nostro mezzo di trasporto privato dovrà controllare le emozioni umane: avrà il compito di tutelare al 100% la vita dentro e fuori dall’abitacolo. Buon viaggio a bordo dell’utopia? 
 
Dario F. Pericolosi