La poesia dell'auto



Veemente dio d'una razza d'acciaio...”, così iniziava la poesia del poeta futurista Filippo Tommaso Marinetti dedicata all'automobile da corsa. Io, semplicemente poeta, ho scritto “Non sei di una razza in via di estinsione / fai parte attiva del mio corpo / ti posso odiare, ma mi affascini come la mia donna / se accendi i tuoi grandi occhi la mia rabbia è nulla / le tue curve fanno strada nel cuore / devo averti, possederti, sentirmi portato via / le mie arterie sono la tua autostrada / il mio sangue è il tuo carburante di vita / non passerai inosservata anche se anziana / sei la ruota del mio futuro fino all'ultimo metro di vita.”
 
Dario F. Pericolosi