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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

"Quel 29 ottobre..." di Dario F. Pericolosi

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Rotte le acque (quel 29 ottobre...) Rotte le acque. Qui sono nato. Era il tempo delle foglie cadenti e dei giovani coltelli di freddo. Tardive rondini aspettavano l’ultimo accelerato per l’emigrazione. Forse hanno atteso il mio avvento prima di prendere il volo prenotato. Rosse le acque. Fiume d’autunno. Intorno a me erano nate parole, il mio grido era arrivato al Monviso o madre delle acque. Oh madre, qui finì il rapporto ombelicale poi il pianto primordiale e nacque la mia poesia. Dario F. Pericolosi

"Le Olimpiadi della Poesia", editoriale di Luigi Giurdanella

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L’editoriale di Luigi Giurdanella , redattore de «I Poeti dell’Ariete News» , spaziando da Poetry Parnassus al bombardamento di Londra  con le poesie, si conclude con una frase del poeta Aldo Palazzeschi: “…se la vita che viviamo oggi è poco simpatica, e lo è senza dubbio, si deve soprattutto all’assenza di poesia.” Buon editoriale.   Dario F. Pericolosi

"Uomo cosmopolita" di Dario F. Pericolosi

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Tra un popolo e l'altro c'è di mezzo un mondo ma un giorno, e non so quando, uomini, senza frontiere per la testa, andranno in giro in liberi mondi. Dario F. Pericolosi

Profezia e poesia, stima del futuro

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Come dice Jacques Attali nel suo libro Domani, chi governerà il mondo? , edito da Fazi, « oggi siamo a questo punto, trascinati da una forte crescita mondiale oppure sull'orlo del caos » . Sicuramente, come è stato tante altre volte nella storia, siamo a una svolta epocale. Niente sarà come prima, la vita dell'uomo sta cambiando. Se, come dicono, il poeta è anche un po' profeta, quindi, la prospettiva di un sistema democratico unico mondiale e di un'economia per la collettività in un futuro non tanto lontano, non fanno parte dell'utopia. Leggere il libro di Attali, più di qualsiasi altro best seller, o romanzo alla moda, è un aiuto a capire cosa potrebbe succederci. Ne riparleremo.   Dario F. Pericolosi

I poeti vanno a tavoletta?

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Gli antichi scrivevano sulle tavolette e noi, oggi, digitiamo sui tablet . Ho scoperto la comodità di utilizzare la tavoletta per i reading di poesia e narrativa. Praticamente, tutta la mia bibliografia è raccolta in quel meraviglioso dispositivo digitale. Dicono che la tecnologia non si ferma mai, quindi, i poeti vanno a tavoletta?   Dario F. Pericolosi